Comunicare nel mondo della scuola
L’istituto Superiore di Scienze Religiose di Verona propone una “tre giorni” di riflessione sul tema della comunicazione, dai suoi aspetti fondamentali fino...
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(Thomas Fuller)
Care catechiste e cari catechisti,
vi scrivo queste poche righe per condividere con voi alcuni pensieri e sentimenti che abitano il cuore mio e di tanti in questi giorni.
In questo tempo particolare vi penso tanto e prego per voi, per le vostre famiglie e per i vostri ragazzi di catechismo.
Queste settimane così inaspettate e tragiche, portano un carico di morte, paura e disorientamento. Ma noi Chiesa proviamo a viverle anche con fede, speranza e amore.
Si è fermato tutto bruscamente: lavoro, scuola, attività sportive, attività parrocchiali… e per molti, purtroppo, anche la vita in questo mondo.
C’è chi, a causa di questa improvvisa frenata, sta sperimentando un senso di vuoto.
Anche sulle nostre strade trafficate non ci sono più automobili, né ciclisti, né pedoni. Deserto. Tutti in casa. E la nostra vita “normale” ci sembra, d’un tratto, tanto lontana. Molti vivono la fatica di stare tra le pareti domestiche, dove i propri lati deboli affiorano maggiormente e dove il carico psicologico della situazione è difficile da reggere.
In tutto questo sappiamo per certo che il Signore ci sostiene.
Noi cristiani ci stiamo preparando (in modo del tutto speciale quest’anno) alla Pasqua di morte e risurrezione, unica vera risposta a tutto quello che stiamo vivendo.
Rinfrancàti e guidàti dalla presenza del Risorto, possiamo vedere in questo tempo l’opportunità di riscoprire alcuni valori condivisi, che abbiamo tanto, troppo spesso sulla lingua, ma che forse troppo poco pratichiamo, a causa dei ritmi vorticosi delle nostre vite.
Può essere un tempo in cui riscopriamo il valore del silenzio, della fede, della preghiera, il valore del Padre nostro (“ma liberaci dal male”),
il valore della vita, nostra e altrui, e dell’amicizia,
il valore della famiglia,
il valore della solidarietà, nemica dell’indifferenza,
il valore della cura di sé e degli altri, soprattutto dei più deboli e degli anziani,
il valore della bellezza, quella del creato, della natura che si risveglia, del cielo azzurro di questi giorni,
ma anche il valore della morte, nostra “sorella”, come direbbe san Francesco, troppo spesso bandita dai nostri discorsi.
Certo, il prezzo per tutto questo è alto, forse troppo!
Ma quello che possiamo fare noi, è prendere la “parte migliore” di questo tempo drammatico e, con la grazia di Dio, farla fruttificare per l’avvenire, perché i prossimi tempi portino impressi i segni degli insegnamenti che questo tempo, nostro malgrado, ci ha consegnato.
Care catechiste, cari catechisti, questo è anche un tempo in cui possiamo fermarci e riprendere (telefonicamente o con i mezzi che la tecnologia ci offre) alcune relazioni che, per mancanza di tempo, abbiamo forse trascurato nei mesi passati.
Tra le tante relazioni che potete tenere vive in questo tempo, vi suggerisco di farvi sentire anche dalle famiglie dei vostri ragazzi, mostrando loro vicinanza, affetto e assicurando loro la vostra preghiera.
Avvicinandosi la settimana santa e la Pasqua, provate ad aiutare i vostri ragazzi e le loro famiglie a vivere alcuni semplici momenti di preghiera in casa, magari inviando loro in modalità telematica qualche proposta di preghiera che ritenete adatta a loro, così da prepararli a questo importante tempo dell’anno liturgico, che quest’anno assume, se possibile, un significato ancora più profondo.
Certo che tutto questo, e molto altro ancora, in accordo con i vostri parroci, lo state già facendo, vi ringrazio per il vostro servizio così prezioso, soprattutto in questo tempo tanto complicato.
Sebbene gli incontri di catechismo non si possano fare, e chissà fino a quando, sebbene non si possa partecipare in parrocchia alla messa domenicale, sebbene si rimandino Prime Confessioni, Prime Comunioni e Cresime, il Signore Gesù e la fede in Lui non si cancellano né si rimandano, anzi, questo tempo sembra essere davvero imperdibile per tornare a Dio con tutto il cuore (cfr. Gl 2,12)!
Siano questa Quaresima e questa Pasqua occasioni propizie di conversione per tutti noi!
Care catechiste, cari catechisti, sentite vicina tutta la Chiesa di Verona, a cominciare dal nostro Vescovo Giuseppe, che ogni giorno ci esorta ad andare avanti con tanta fiducia perché il Signore è con noi. Ne siamo certi: Egli è la Luce che vince le tenebre!
Assicurandovi la preghiera e augurandovi un fecondo cammino quaresimale e pasquale, vi saluto fraternamente e con me anche suor Laura e Giacomo.
Con profonda stima,
don Alberto Malaffo
Direttore dell’Ufficio Catechistico Diocesano
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